E' una serie TV fresca e giovanile che parla della vita di un gruppo di persone all'interno di una comunità "benestante". Ma ville, castelli, uffici lussuosi e barche non sono sufficienti a descrivere questa serie TV e neanche a caratterizzarla minimamente; in "O.C." (chiamato così dai fans di tutto il mondo) c'è molto di più... sarà per questo che fin dalla prima serie (nel 2003) è stata la serie TV più seguita del suo canale.
Successivamente, come per molte altre serie TV ben fatte ma "sfortunate" ha avuto una serie di cali in termini di ascolti ed è stata "conclusa" (con un finale, non certo stupendo... ma almeno conclusivo) al 16mo episodio della 4ta stagione.
Punto "nodale" dell'intera serie è la narrazione delle vicende, capace di trasmettere emozioni e colpi di scena da un ben delineato cast. Il mondo dei "ricchi"? o "anche i ricchi piangono"? ...incesti, risse, alcolici e droghe... di tutto di più con la più completa drammaticità e autoironia possibile dello "status americano".
Di certo trattando principalmente di tematiche adolescenziali, drammi, abusi e "sopprusi" sono all'ordine del giorno così come lo sono amore, amicizia e tradimenti.
L'INIZIO
Ryan Attwod, giovane scapestrato allo sbando, viene "beccato" a rubare un auto col fratello Trey che finisce in galera per furto, detenzione d'arma da fuoco e per i precedenti sulla propria fedina penale mentre per Ryan le cose si mettono un po' meglio: finito in riformatorio viene raggiunto dal difensore d'ufficio Sandy Cohen che riesce - per il momento - a tirarlo fuori dai guai e gli da qualche "dritta" su come continuare a starci (fuori dai guai).
Ma la situazione non è delle migliori, Ryan torna a casa dalla madre isterica e alcolizzata con la quale ha una lite e viene letteralmente sbattuto fuori di casa dal suo "compagno" (altro bel pezzo di stinco di santo zoppo). Fa un paio di telefonate ma non riesce a trovare un riparo per la notte... a quel punto chiama Sandy che lo raggiunge che inaspettatamente lo porta a casa sua per il WE dicendogli "vedi ?, poteva andarti peggio..."; da qui a poco ci si ritrova con Ryan che entra a far parte della famiglia Cohen in affidamento. Fin da subito, nonostante il sentirsi spaesato e inadatto, fuori luogo, riesce a sentirsi "a casa": rispettato ed amato ed emerge subito la sua lealtà (fin dal primo episodio) e quanto sia un bravo ragazzo (mal instradato).
L'inizio è proprio questo: da qui partono le avventure (o vicissitudini) di Ryan, Seth (Cohen, figlio di Sandy e Kirsten), Summer e Marissa... divenendo col tempo "outsider" della piccola cittadina Orange County - California - USA.
IMPRESSIONI
Ho iniziato per scherzo (o per "tempo perso") la visione di questa serie tv, dopo aver visto qualche episodio "sparso" (un po' della prima, un po' della seconda serie) ho deciso di procurarmi tutte le stagioni trasmesse e guardarlo "seriamente".
L'ho trovato una visione piacevole - a tratti scontata, con temi già affrontati, ma nel complesso ben fatta, con buone musiche in background e paesaggi/zone geografiche incantevoli. Bello vedere festeggiare il Natale con il clima californiano!
A tratti drammatici racconta la vita dentro a questa "campana di vetro" che è il ceto sociale medio-alto borghese confrontandosi, spesso, con la "normalità" se non, addirittura, con la miseria e la brutalità espressa dalla disoccupazione, dalla "fame" e dalle persone "meno fortunate".
Consigliato per una visione non troppo impegnativa ma neanche da prendere troppo "sotto gamba".
Successivamente, come per molte altre serie TV ben fatte ma "sfortunate" ha avuto una serie di cali in termini di ascolti ed è stata "conclusa" (con un finale, non certo stupendo... ma almeno conclusivo) al 16mo episodio della 4ta stagione.
Punto "nodale" dell'intera serie è la narrazione delle vicende, capace di trasmettere emozioni e colpi di scena da un ben delineato cast. Il mondo dei "ricchi"? o "anche i ricchi piangono"? ...incesti, risse, alcolici e droghe... di tutto di più con la più completa drammaticità e autoironia possibile dello "status americano".
Di certo trattando principalmente di tematiche adolescenziali, drammi, abusi e "sopprusi" sono all'ordine del giorno così come lo sono amore, amicizia e tradimenti.
L'INIZIO
Ryan Attwod, giovane scapestrato allo sbando, viene "beccato" a rubare un auto col fratello Trey che finisce in galera per furto, detenzione d'arma da fuoco e per i precedenti sulla propria fedina penale mentre per Ryan le cose si mettono un po' meglio: finito in riformatorio viene raggiunto dal difensore d'ufficio Sandy Cohen che riesce - per il momento - a tirarlo fuori dai guai e gli da qualche "dritta" su come continuare a starci (fuori dai guai).
Ma la situazione non è delle migliori, Ryan torna a casa dalla madre isterica e alcolizzata con la quale ha una lite e viene letteralmente sbattuto fuori di casa dal suo "compagno" (altro bel pezzo di stinco di santo zoppo). Fa un paio di telefonate ma non riesce a trovare un riparo per la notte... a quel punto chiama Sandy che lo raggiunge che inaspettatamente lo porta a casa sua per il WE dicendogli "vedi ?, poteva andarti peggio..."; da qui a poco ci si ritrova con Ryan che entra a far parte della famiglia Cohen in affidamento. Fin da subito, nonostante il sentirsi spaesato e inadatto, fuori luogo, riesce a sentirsi "a casa": rispettato ed amato ed emerge subito la sua lealtà (fin dal primo episodio) e quanto sia un bravo ragazzo (mal instradato).
L'inizio è proprio questo: da qui partono le avventure (o vicissitudini) di Ryan, Seth (Cohen, figlio di Sandy e Kirsten), Summer e Marissa... divenendo col tempo "outsider" della piccola cittadina Orange County - California - USA.
IMPRESSIONI
Ho iniziato per scherzo (o per "tempo perso") la visione di questa serie tv, dopo aver visto qualche episodio "sparso" (un po' della prima, un po' della seconda serie) ho deciso di procurarmi tutte le stagioni trasmesse e guardarlo "seriamente".
L'ho trovato una visione piacevole - a tratti scontata, con temi già affrontati, ma nel complesso ben fatta, con buone musiche in background e paesaggi/zone geografiche incantevoli. Bello vedere festeggiare il Natale con il clima californiano!
A tratti drammatici racconta la vita dentro a questa "campana di vetro" che è il ceto sociale medio-alto borghese confrontandosi, spesso, con la "normalità" se non, addirittura, con la miseria e la brutalità espressa dalla disoccupazione, dalla "fame" e dalle persone "meno fortunate".
Consigliato per una visione non troppo impegnativa ma neanche da prendere troppo "sotto gamba".